Another Kind of Heroes

Fiction "ufficiale"(?) del BtHS!

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    Another Kind of Heroes




    Chapter 0 – To another “world”




    Estate.
    Gensokyo ancora una volta era stata colpita dal caldo infernale che arrivava con questa stagione. Molti Youkai, specialmente il giorno, tendono a rimanere nascosti, così da non consumare energie in maniera eccessiva, stando in posti dove rinfrescarsi. Questo permette agli umani una maggior tranquillità durante questo periodo. Ovviamente gli Youkai più forti sono in grado di attaccare comunque, ma è meno probabile venire assaliti appena usciti dal villaggio degli umani rispetto alle altre stagioni. Purtroppo, però, il caldo colpisce anche gli umani, che preferiscono rimanere chiusi in casa, per evitare un qualsiasi contatto diretto con quella calura.
    Tuttavia, la nostra storia inizia in un posto dove pure la temperatura durante l'inverno è maggior di quel caldo asfissiante. Sto parlando del Sottomondo. Un luogo abitato quasi esclusivamente da Youkai, soprattutto Oni, e in gran parte composto da lava e roccia fusa. É qui che abita la nostra futura protagonista, Utsuho Reiuji.


    “Okuu~? Dove sei~?”
    Rin Kaenbyou, conosciuta dall’amica “Hell Raven”, da Satori-sama e Koishi-sama come Orin, stava camminando vicino al reattore nucleare mentre cercava la compagna.
    “Ehi, sono qui.”
    Utsuho arrivò velocemente non appena vide la Kasha cercarla, sorridendo contenta all’amica.
    “Ti ho portato il pranzo, nyah~!”
    Gli occhi della ragazza corvo si illuminarono, felice nel sentire quella notizia. Mettendosi comode qualche metro più in là, mangiarono quello spuntino senza fretta alcuna, godendosi quei pochi attimi assieme.
    “Sai, questo l’ha portato la miko bianca e rossa! Le ho chiesto cosa volesse, quindi mi ha detto che mi avrebbe dato quel cesto contenente del cibo se l’avessi accompagnata da Satori-sama~! A quanto pare un altro di quegli incidenti sta accadendo ed hanno bisogno dell’abilità della nostra padrona, nyah.”
    “Huh… Un altro, eh? Era da qualche mese che non accadeva nulla. Se hanno bisogno di Satori-sama, magari dovrei andare a dare una mano anche io?”
    “Okuu… Secondo me è più utile se rimani qui a fare il tuo lavoro. Dopotutto, sei l’unica che può farlo… Anche se significa meno tempo per giocare assieme. Anche se, ad essere onesta, ultimamente c’è stato un grosso aumento di gente che vuole morire, quindi anche io sono piena di lavoro. Che faticaccia, nyah~!”
    “G-già, mi sa che hai ragione…”
    Da quando Kanako Yasaka era apparsa nel sogno di Utsuho e l’aveva spinta a divorare la divinità Yatagarasu, così da farle acquisire il potere di manipolare la fusione nucleare, non prima di aver creato un incidente che Reimu Hakurei e Marisa Kirisame hanno risolto prontamente, la ragazza era stata riempita di lavoro per migliorare il Sottomondo ed il mondo di sopra, ora che potevano sfruttare tale energia. In pratica, lei era la chiave per migliorare la situazione di Gensokyo intera, per creare una "rivoluzione industriale". Questo pensiero la rendeva felice e la spingeva a lavorare a più non posso, ma sin dall’incidente che aveva causato non aveva avuto modo di dimostrare che in realtà non era pericolosa ed assetata di potere. Sapeva che un giorno i suoi sforzi avrebbero migliorato Gensokyo, ma purtroppo quasi nessuno avrebbe saputo chi aveva permesso l’evoluzione col potere nucleare, poiché era relegata lì, in quel piccolo spazio del sottomondo.
    Dopo aver chiacchierato con Rin ancora un po’, la ragazza corvo tornò a lavorare nel reattore nucleare, anche se in maniera un po’ distratta, la testa piena di pensieri.
    “Aah… Mi piacerebbe tanto poter essere IO l’eroina, una volta tanto! Così dimostrerei a tutti le mie buone intenzioni! In fin dei conti, non sono tanto più debole di quella miko o dell’altra maga… Loro sono umane, io Youkai, quindi ho un potenziale ben maggiore!”
    Persa nei propri discorsi, aveva adesso totalmente smesso di lavorare. Purtroppo per lei, quella cosa le fu "fatale".
    Improvvisamente il reattore cominciò a comportarsi in maniera strana, attivando anche l’allarme che avevano installato per casi di emergenza, ovviamente creato dai Kappa.
    “C-che succede…?! Perché il reattore si sta surriscaldando?!”
    Correndo a destra e manca per cercare di sistemare tutto, la situazione non faceva che peggiorare. Presa dal terrore di cosa un’esplosione nucleare avrebbe causato, cadde in ginocchio, ormai pronta a scoppiare in lacrime.
    “Ma che faccio… Parlo di voler dimostrare a tutti che posso aiutarli e così invece lascio che le cose vadano in rovina, facendo l’esatto opposto… Perché… Perchè…?!”
    In quel momento una strana luce le apparve vicino, mentre vide un qualcosa di simile ad uno “strappo” apparire nello spazio davanti a lei. Da questo strano “buco” riempito di spaventosi occhi uscì una donna vestita di bianco e di viola, i suoi capelli erano biondi e lunghi, mentre in mano teneva un ombrello, al momento chiuso, ed in testa un cappellino bianco, adornato con un fiocchetto.
    “Utsuho Reiuji… So che tu non vuoi altro che dimostrare al mondo di cosa sei capace, ma, con la tua distrazione, hai creato un grosso problema. Per risolverlo, devo fare qualcosa di drastico, altrimenti l’intera Gensokyo potrebbe essere spazzata via… Già il fatto che sia io stessa a dover scendere in azione è una gran rottura e fa capire quanto sia pericolosa la situazione, ma, se non avessi fatto nulla, il risultato sarebbe tremendo, come detto pochi attimi fa… Beh, chiamiamola punizione, ma dovrò spedirti, anche per la tua sicurezza, da un’altra parte. In una dimensione parallela, a dirla tutta.”
    “Chi… chi sei tu…?! Come sei arrivata qui?! E d-di cosa stai parlando…?!”
    “Io? Sono semplicemente una Youkai in grado di aprire buchi nello spazio e nel tempo, niente di strano qui a Gensokyo. Ed ora ti spedirò in un “sogno”.”
    La misteriosa Youkai sorrise in un modo quasi dolce, mentre un secondo portale apparve sotto ad Utsuho, che, presa alla sprovvista, non riuscì a fare nulla, venendo inghiottita in un momento. Quindi tutto divenne buio e confuso…

    Edited by Ikuto~kun - 10/12/2015, 20:14
     
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    Chapter 1 – Where am I?



    “Nh…”
    Riaprendo piano gli occhi, notai che ero nuovamente nel Sottomondo. Confusa, non ricordandomi di essermi messa a pisolare, in quanto stavo lavorando, lentamente iniziai a ricordare.
    “Ma cosa… è successo…? Eppure sono certa che il reattore stesse esplodendo…”
    Mi rialzai lentamente, un po’ indolenzita, quasi come se fossi caduta giù da qualcosa. Stropicciandomi gli occhi, mi guardai intorno, solo per sgranare gli occhi per ciò che vidi.
    “No…! Questo… E’ veramente esploso?! Perché sto bene?!”
    Di fronte a me uno scenario orribile, il Sottomondo sembrava non esistere più: ciò che ne rimaneva erano solo qualche palazzo e case in rovina, lì presenti prima che qualcosa accadesse.
    “No… Non può essere stata l’esplosione… Non c’è segno di alcuna combustione… Ma che cavolo vado a pensare?! Adesso devo trovare Satori-sama, Koishi-sama e Orin!”
    Capito qual era la mia priorità, mi diressi verso le macerie della citta del Sottomondo, così da cercare le persone a me più care, sperando con tutta me stessa che stessero tutte bene.
    Dopo aver esplorato ovunque arrivai dove Satori-sama abitava, Chireiden, il Palazzo degli Spiriti della Terra dell’Est. Ma non trovai niente. O meglio, il palazzo c’era, ma distrutto. Non c’era nulla se non qualche masso qui e lì. Fui colta da una disperazione mai provata prima, col cuore che mi batteva all’impazzata. Volevo rilasciare tutta la mia potenza e sfogarmi, distruggendo tutto quel poco che era rimasto, ma ciò non avrebbe risolto nulla, anzi…
    “Orin, Satori-sama, Koishi-sama… Dove siete…?”
    Alzando lo sguardo, vidi qualcosa d’insolito. Nella parte superiore del Sottomondo ora c’era un grosso buco che collegava al mondo di sopra, con un sacco di volatili scuri che vi svolazzavano, ma non era il Geyser o il classico accesso, era nuovo, proprio sopra dove prima si trovava palazzo. Aprendo le mie ali da corvo spiccai il volo, dirigendomi velocemente verso quell’uscita, giungendo nel mondo di sopra che mai avevo visto.

    Non essendoci mai stata non sapevo che aspettarmi, ma ciò che trovai fu diverso dalle storie di Koishi-sama. Nei suoi racconti in superficie splendeva una stella più lucente di quanto fossi diventata durante il mio incidente, chiamata “Sole” da tutti gli umani e Youkai di sopra, che illuminava ogni dove durante il giorno e riscaldava la temperatura, oltre a permettere alle piante di crescere senza problemi. Però, una volta uscita dal Sottomondo non vidi niente che potesse assomigliare al Sole. Il cielo era completamente nero, devastato da fulmini che colpivano l’intera Gensokyo senza sosta. Volai più in alto che potei, cercando di non entrare nel raggio dei lampi, osservando la situazione. Non era solo il Sottomondo… Qualcosa era accaduto mentre ero priva di sensi nell’intera Gensokyo. Che fosse collegato all’incidente di cui parlava Orin?

    Senza un luogo dove tornare e non sapendo dove la mia famiglia si trovasse, decisi che il mio momento per entrare in azione era arrivato. Da oggi, Utsuho Reiuji combatterà attivamente per proteggere Gensokyo e lo dimostrerà risolvendo questo incidente!

    Volai verso la Hakurei Shrine, sapevo la sua locazione grazie a tutte le storie di Satori-sama ogni volta che tornava dal mondo di sopra. Era il mio primo punto di riferimento in questi luoghi a me sconosciuti. Inoltre volevo capire per quale ragione quella miko così forte se ne stava rintanata in quell’abitazione mentre tutto stava andando in rovina. Tuttavia, quando arrivai trovai solo desolazione. Il posto sembrava esser stato abbandonato da secoli, ma ciò non era possibile. Non è possibile, vero…?
    “C-chi va là…?! Se sei uno di quelli… S-sappi che non ti faremo avvicinare alla sacerdotessa tanto facilmente…!”
    Nel voltarmi, vidi davanti a me un umano di bassa statura e pieno di lividi, in mano aveva un bastone mal ridotto. Non proferii parola e ciò sembrò far arrabbiare l’uomo, che mi attaccò. Sussultando, cercai di bloccare il bastone, ma questo si ruppe non appena la mia mano vi entrò in contatto.
    “A-ah… L’ultima arma… Come faremo ora…?”
    “Umano… Cos’è successo? Io non voglio farti del male. Sono Utsuho Reiuji e sono qui per risolvere l’incidente!”
    Dopo qualche secondo di confusione, evidentemente l’uomo era così stanco che faceva fatica anche a capire ciò che gli veniva detto, gli occhi gli si illuminarono e lacrime di gioia cominciarono a scorrere quasi fossero due fiumi, mentre cadde in ginocchio, piangendo come un bambino. Questa scena mi fece gelare il sangue. Come poteva qualcuno essere così felice nel sentire qualcuno proporsi per aiutare? Cos’era successo alla miko, alla maga, a Satori-sama? Eppure mi era stato detto che Gensokyo era piena di persone potentissime anche nel mondo di sopra, alcune anche più che la miko e la maga. Mentre l’uomo piangeva, mostrandomi una scena straziante come mai prima avevo visto in tutta la mia vita, la porta del malridotto tempio si aprì e da essa uscì la testa di una bambina terrorizzata. Sul capo portava un gigantesco fiocco rosso e bianco, proprio come quello della miko che avevo combattuto, ma molto più vecchio, con strappi da tutte le parti… Ma i suoi capelli erano corti e biondi… Chi era questa?
    “Sacerdotessa…! Non dovrebbe uscire! Ah, ma che importa! Finalmente qualcuno è arrivato per aiutarci!! Stiamo per essere salvati, sacerdotessa…!”
    Il viso della bambina s’illuminò proprio come quello dell’uomo qualche attimo prima ed uscì velocemente dalla porta, un sorriso gigantesco le si era formato in volto mentre le lacrime le rigavano il volto.
    “Sul serio?! Signorina, ci aiuterai?! Davvero??”
    “A-ah, c-certo! Dopotutto, sono nata per questo!”
    Per la prima volta nella mia vita mi sentii veramente realizzata. Finalmente avevo l’occasione di dimostrare il mio talento, di far vedere che anch’io posso aiutare gli abitanti di Gensokyo e risolvere i problemi che solitamente spetta alla miko e alla maga risolvere! Quindi, benché la situazione fosse drastica e non sapessi dove la mia famiglia si trovasse, un senso di felicità e pienezza mi riempì come mai prima. Era una sensazione splendida, che per la prima volta stava donando energia e vigore al mio corpo. Adesso capivo perché quelle due ragazzine erano sempre in giro a risolvere gli incidenti… Aiutare gli altri era una cosa splendida, donava più felicità che se fosse successo qualcosa di bello a noi stessi. Sì, avevo ragione, questo era il mio destino. Io ero nata ed avevo ricevuto questo potere perché potessi, un giorno, salvare Gensokyo.
    “Signorina, tutto bene…? Hai sentito ciò che ti ha detto il nonnino…?”
    Venendo riportata alla realtà all’improvviso quando sentii la voce tremante della bambina, sussultai e mi voltai verso di lei.
    “A-ah! Scusa, ero un po’ sovrappensiero… Stavo cercando di capire che cosa fosse successo qui…”
    La faccia dell’anziano adesso passò ad uno stato di confusione, mentre mi squadrava.
    “Ma… sul serio non lo sai? Ma da dove arrivi, tu…?”
    “Io? Dal Sottomondo, perché?”
    Non capii perché, ma entrambi sembrarono improvvisamente spaventati e sconvolti da ciò che gli dissi. Forse avrei fatto meglio a non dire niente? Non volendo terrorizzarli ancor di più, decisi che forse era meglio se le ali le avessi tenute nascoste finché mi fossi allontanata…
    “Dal Sottomondo?! Ma… è da lì che tutto è iniziato…! Oh, santi numi, che la divinità del Tempio degli Hakurei ci protegga…! Se non fosse stato per quel giorno, nulla di tutto questo sarebbe accaduto!”
    Feci appena in tempo a gettarmi verso il vecchietto prima che cadesse a terra, visibilmente provato dalla stanchezza e da una vita tutto tranne che tranquilla. Ma cosa era accaduto, di preciso, sia nel Sottomondo che qui di sopra…? E come mai tutto era iniziato dove abitavo? Non ci capisco nulla…!
    “Ah?! I-il nonnino..! Nonnino, non lasciarmi sola anche tu…!!”
    Non lasciarmi sola anche tu…?
    Il volto della bambina aveva perso tutto quel poco di felicità che poco prima lo aveva nuovamente illuminato dopo chissà quanto tempo, mentre mi corse incontro per osservare l’anziano, svenuto, che tenevo fra le braccia. Ma cosa poteva aver costretto questa bambina così piccola a privarsi di corse fra amici per stare rinchiusa in quella topaia…? Una sensazione mai provata prima mi strinse il cuore in maniera salda, un dolore insopportabile mi pervase…
    “Andrà tutto bene… C-ci sono io… qui, ora…”
    E senza capire niente, la strinsi a me, con forza. Doveva sentirsi tremendamente sola e vedere quest’uomo svenire deve averle fatto credere che sarebbe stata “abbandonata” ancora una volta…
    “Non ti preoccupare, il nonnino sta bene… E’ solo affaticato. Senti? Gli batte ancora il cuore… Però, dovete stare dentro il tempio così che possiate riposarvi…”
    “No… Non posso… Quando arrivano gli Youkai, devo proteggere il nonnino e me stessa… Non possiamo riposare, altrimenti mi divoreranno per prendersi i miei poteri divini…”
    Poteri divini…? Mi sembra di aver già sentito questa storia… Ma certo! Era proprio il tipo di potere che la miko bianca e rossa utilizzava. E credo che pure quella Kanako Yasaka e le sue compagne avessero un qualcosa di simile, da quel che mi è stato detto… Ma non ne sono sicura, la mia memoria non è poi così buona!
    “Non preoccuparti, non c’è bisogno che tu combatta… Se qualcuno viene per farti del male, umano o Youkai, io gli darò una lezione che non scorderanno. Te l’ho detto, sono qui per aiutare.”
    “Signorina, grazie…! Purtroppo io non sono una discendente delle vere sacerdotesse, quindi i miei poteri non sono potenti come quelli delle miko originali del tempio…! Non sono riuscita a salvare il villaggio… Ho fallito…!”
    Ancora questa sensazione di dolore… Ancora quel gelo che mi pervadeva… Le ferite di questa bambina erano molto peggiori di quanto avessi mai immaginato… Ma in che mondo sono finita? Nella mia Gensokyo, una cosa del genere non potrebbe mai accadere… La morte esiste, le cose tristi succedono… Ma qui stiamo esagerando! Da quel che ho capito, la vecchia sacerdotessa deve essere sparita e questa bambina è stata costretta da qualcuno a prenderne il posto… Ma evidentemente utilizzare questo tipo di potere non è così istintivo e semplice… E ciò ha portato alla distruzione del suo villaggio…
    “Non permetterò che queste cose continuino ad accadere… Dovessi combattere un’infinità di divinità, farò in mondo che questo folle mondo cessi di esistere e che il Sole di cui mi parlava sempre Koishi-sama torni a risplendere! Mi accerterò che tu e tutti gli altri abitanti possiate tornare a dormire e sorridere!”
    Sì, non avrei permesso che questa storia continuasse a lungo. Adesso sapevo di non trovarmi nel mio mondo, in qualche modo ero finita in questo luogo orribile… Ma anche se non era il mondo in cui sono nata, non avrei fatto finta di nulla! Chiunque sia il responsabile di questo scempio, che si prepari, perché la furia di Utsuho Reiuji si abbatterà su di lui!!!
     
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    Chapter 2 – Blood lust



    Rimasi con la bambina per qualche momento ancora, portando l’anziano dentro il tempio in rovina e tenendola poi stretta mentre fece fuoriuscire tutte le lacrime che tratteneva da chissà quanto… Eventualmente la poverina si addormentò, distrutta da tutta la fatica fisica e mentale, quindi le misi addosso una delle poche coperte rimaste, benché fossero strappate e sporche, attendendo fuori qualche ora che uno dei due si risvegliasse, così da poterli proteggere nel caso degli Youkai avessero attaccato. Procurai anche qualche nuovo bastone per l’anziano così che potesse perlomeno provare a difendersi e solo allora me ne andai. Non c’era più tempo da perdere, non potevo permettere che questo continuasse a lungo.
    Una rabbia insolita mi stava pervadendo, benché non mi fosse stato fatto niente, benché nessuna persona che conoscessi da una vita fosse stata ferita. Sicuramente era questo che provavano quelle due quando un incidente cominciava e minacciava di distruggere Gensokyo… Adesso capisco come mai mi sconfissero… Non avrebbero mai permesso che la loro splendida Gensokyo finisse in rovina…
    Aprendo le ali e spiccando nuovamente il volo, mi guardai attorno per qualche secondo, quindi decisi di volare verso la foresta che vedevo in lontananza. I fulmini sembravano essere diminuiti, ma tutt’ora si abbattevano su Gensokyo senza sosta. Voglio trovare un mondo per fermarli, prima che facciano ancora più danni.
    Sorvolando quel luogo lugubre, ricoperto da alti e grossi alberi, cercai di intravedere qualcosa attraverso le foglie, ma la vegetazione era troppo fitta. Purtroppo, sarei dovuta passare in mezzo alla strada alberata se volevo trovare qualcosa…
    Avvicinandomi ad uno dei pochi spazi vuoti fra le varie foglie, scesi su quella strada sterrata che era stata quasi per intero ricoperta dall’erba. Sembrava che non ci fosse passato nessuno per mesi.
    “Tutto questo è così strano… Non ho visto villaggi vicini, eppure quella bambina ne ha menzionato uno… Eppure è per certo che di qui non è passato nessuno per molto tempo.”
    Dove poteva trovarsi il villaggio dove la bambina era nata? Pensavo fosse vicino a quel tempio, ma forse mi sbaglio. Eppure, non ho visto molte strade che collegavano quel posto in rovina ad altri luoghi. L’unica cosa su cui avrei scommesso è che di certo non passavano di qui. Cioè, saranno venti o più anni che qui non mette piede nessuno, altrimenti tutta quest’erba non ricoprirebbe il passaggio.
    Mentre pensavo a tutte le possibilità e alle possibili cause, mi avviai verso l’interno della foresta, curiosa di vedere che cosa avrei mai potuto trovare. Di certo l’atmosfera mi spaventava, il buio che sovrastava l’intero mondo non aiutava. Perciò, per farmi un po’ di luce, pensai di usare un po’ di danmaku. Ma forse non sarebbe stata una buona idea, avrei rischiato di fare più danni di quelli che già erano stati fatti ed avrei potuto attirare attenzioni spiacevoli, in un posto tanto spaventoso…
    “Già, non vorrei mai che qualcosa si accorgesse che sono qui…”
    Mh? Aspetta un momento… Io… ho paura? Non me n’ero resa conto, ma il mio corpo stava tremando e non per il freddo. Sì, la zona era molto scura e prometteva poco, ma il Sottomondo era sempre buio e nei posti dove c’erano solamente roccia fusa e fiumi di fuoco non era tanto meglio che qui. Eppure, per qualche motivo, sentivo questa sensazione di oppressione pervadermi… Voglio uscire di qui alla svelta…
    Aumentando la velocità con cui camminavo, arrivai sempre più in profondità in questa foresta, guardandomi attorno in continuazione. Il fatto che il posto fosse pieno di bivi non aiutava di certo, non saprei se sarei in grado di tornare indietro senza volare sopra le chiome degli alberi per vedere la direzione…
    “Più che una foresta sembra un labirinto bello e buono… Però CREDO di aver preso la direzione giusta per arrivare al centro…”
    Mentre continuavo a camminare, improvvisamente notai una strada sulla mia destra che conduceva ad una… Aspetta un momento. Ma quella… quella è una casa?! Sì, è proprio una casa!
    Correndo verso l’abitazione, notai che però era abbandonata e ridotta male quasi quanto il tempio dove alloggiava la bambina. Ma se là c’era qualcuno, perché non potevano abitare anche qui?
    Bussai, ma nessun rumore all’infuori dei miei colpi sulla porta destarono sospetto. Sembrava non ci fosse nessuno. Ma mentre stavo sospirando, la porta si aprì piano davanti ai miei occhi…
    “Uh…? Ma… non c’è nessuno ad aprirmi…?”
    Mi stropicciai gli occhi, sperando che ci vedessi male.
    No, non c’era nessuno ad aprire la porta. Si era aperta da sola… Avrei voluto gridare spaventata, in quanto sembrava proprio una cosa che succede in una casa infestata dagli spettri, ma mi sentivo stranamente sicura, facendomi strada lentamente nell’abitazione. Massì, dopotutto ne esistono un sacco di spettri, a Gensokyo!
    Osservai tutto il piano terra, ma non c’era rimasto niente. La casa era stata svuotata, i vetri erano distrutti, il camino era crollato in parte, le mattonelle sembravano distrutte quasi del tutto per l’intera area della casa. Mi avvicinai quindi alle scale, che erano per la maggior parte distrutte ed assenti. Lasciando uscire le ali da sotto il mantello, arrivai facilmente di sopra, ma la situazione sembrava la stessa. Qui, essendo il pavimento fatto di legno, c’erano pure un sacco di buchi e stanze inaccessibili. Ma tanto era tutto vuoto…
    Arrivando alla parte più in fondo del piano di sopra, la mia attenzione fu catturata dall’unica porta chiusa. Forse qualcuno stava lì dentro? Strano, sarebbe stato difficile arrivare al piano superiore senza un paio di ali. Magari era uno Youkai? Portando la mano sulla maniglia, il mio tentativo di aprire fu vano. Ci riprovai, ma sembrava quasi che la porta fosse stata murata.
    “Qualcuno non vuole che altri entrino qua dentro… Ma mi spiace per loro, non posso non entrare!”
    Alzando il mio braccio destro, puntai la porta prima di sparare un potente raggio distruttivo, creando una forte esplosione.
    Quando il polverone si fu dissipato ed io smisi di tossire, vidi la porta distrutta, ma una forte aura negativa fuoriusciva dalla stanza segreta… Ma cos’è questa sensazione…?! E’ molto peggiore della paura di prima, tanto da farmi impallidire… Ma non è solo questo… Un momento, dalla stanza sta fuoriuscendo un forte intento di uccidere…!
    Prima che potessi scappare od avventurarmi nel nuovo luogo, una mano arrivò velocemente verso di me e mi afferrò per il collo, trascinandomi all’interno e scagliandomi contro uno dei muri con così tanta forza che queste cedette ed io finii fuori dall’abitazione.
    “Gh..! Che forza tremenda…! Chi cavolo c’era lì dentro?!”
    Feci appena in tempo ad alzarmi che quella mano stava nuovamente viaggiando a grande velocità verso di me. Schivando abilmente di lato, fui però sbilanciata da un colpo alle gambe. Mentre cadevo all’indietro, la mano di prima mi fece impattare contro il terreno. La forza era nuovamente devastante, creando una specie di voragine sotto di me. Oh dannazione, abbiamo appena cominciato e già mi fa tutto male… E questo non sembra voler rispettare le regole imposte dalla Miko bianca e rossa… Questo non è giocare col danmaku, questa è una lotta per la sopravvivenza!
    “Chi sei?! Cosa vuoi da me…?! Gh…”
    Scattando in piedi appena mi fui liberata dalla presa ed allontanandomi velocemente, puntai la presenza col braccio destro, sparando un attacco di forza superiore a quello che usai contro la porta, ma non sembrò colpire il mio avversario. Eccolo, si sta avvicinando!
    Con un salto all’indietro, usando le ali per aumentare lo spazio coperto, feci appena in tempo a schivare la solita mano che mi aveva colpita poco prima. Dannazione, per via di quest’aura oscura ancora non ho capito con chi sto combattendo!
    “Mi sono rotta! Vedi di farti vedere o ti costringo io!”
    Puntandola ancora una volta, mentre ribollivo di rabbia, sparai una serie di sfere nucleari senza sosta, circondando il nemico a 360 gradi, così che non avesse scampo. Ed ora sei mio!
    Seguendo la mia volontà, le sfere collisero contro l’entità indefinita, creando una devastante esplosione. Questo avrebbe certamente fatto male, non avrebbe dovuto permettere che la circondassi così facilmente!
    Tuttavia, quando il fumo se ne fu andato, non sembrava che avessi causato molti danni al mio avversario. O meglio, alla mia avversaria, dato che avevo almeno diradato quell’oscurità che la circondava…
    “Aspetta… sembri proprio quelle bambole che la maga in bianco e nero utilizzava per combattere… Solo.. più grande.”
    Già, la mia avversaria sembrava essere una bambola della mia stessa statura, forse anche più grande.
    “A quanto pare i tuoi attacchi hanno dissipato un po’ dell’oscurità del mio cuore che usavo per nascondermi… Certamente non sei una novellina, dato anche come hai resistito alle batoste che ti ho dato prima.”
    “Ahah, non saranno certo due colpi deboli a quel modo a battere Utsuho Reiuji!”
    “Già, pare tu abbia ragione… Permetti che allora utilizzi la mia arma.”
    Quasi come se fosse comparsa, una specie di lancia stava venendo maneggiata adesso dalla mia avversaria. Cavolo, quella cosa sì che mi può fare un sacco di male!
    Come un lampo, la bambola svanì e riapparve davanti a me, lanciando un fendente verticale con la sua arma, che schivai a malapena. Da quanto era veloce, sembrava quasi teletrasportarsi! Un attimo di distrazione e mi trafiggerà senza pietà… Ma cos’è questa sete di sangue che fuoriesce dal suo corpo?!
    “Per essere in grado di schivare quel colpo… devi certamente avere un potere al di sopra della norma. Sei la prima persona che riesce a sopravvivere così a lungo da quando il grimorio della mia vecchia padrona si è fuso con me, donandomi questo tipo di corpo e questa forza spaventosa… Permettimi di farti i complimenti. Ma adesso la farò finita.”
    Muovendosi nuovamente a gran velocità, mi vidi costretta a schivare con un salto improvviso quel fendente che puntava a tagliarmi via le gambe. Ma non era finita lì e, usando una manovrabilità perfetta di quella lunga e pesante arma, si fermò a metà del fendente, vedendo che avevo schivato, e cambiò traiettoria, cercando di colpirmi, così che fui costretta a schivare a mezz’aria, grazie alle mie ali.
    Questa battaglia così intensa mi ricordava le battute finali della battaglia contro quelle due, solo che oggi sono solo all’inizio… Se non presto attenzione, l’esito di questa lotta sarà tremendo.
    “Ancora… Non credevo esistesse qualcuno in grado di schivare questi attacchi… Tutto perché hai quelle ali… Non fosse stato per quelle, saresti già morta. Apparentemente devo prima puntare ad eliminare quelle.”
    Che non ci provi nemmeno a toccarmi le ali! Assieme al mio mantello, al mio braccio di controllo ed il piede AJ)SDIAWEI è uno dei miei vanti, delle cose che più amo di me!
    “Devi prima riuscirci! Ma già che ci siamo, se proprio sono così brava, potresti anche dirmi come mai vuoi uccidermi e chi sei!”
    La bambola si fermò, confusa dal mio comportamento. Sembrava quasi che tutti si accorgessero all’istante che ero una specie di aliena, lì.
    “Sei veramente strana… Stiamo lottando per le nostre vite… e tu ti preoccupi delle motivazione e del mio nome… E sia, ti accontenterò proprio perché sei così forte. Il mio nome è Hou-rai e sono una bambola che, quando mi fusi col Grimorio di Alice, divenne uno Youkai. In quanto a perché ti voglio uccidere… Beh, il motivo è che hai distrutto la porta della stanza dove ero stata rinchiusa. Da quando sono una Youkai e la mia padrona non c’è più, ho desiderato che tutti morissero, dal primo all’ultimo. Yuuka, Marisa, persino Shang-hai. Ma al tempo non ero ancora abbastanza forte, quindi mi sconfissero e mi rinchiusero in quella che era la casa di Alice. Poi sei arrivata tu. Dopo tutti gli anni che sono stata rinchiusa lì a maturare il mio odio, il mio potere è evoluto in questo… E grazie a te potrò finalmente uccidere ogni singolo abitante di Gensokyo, per poi svanire in un mare d’odio e follia…!”
    Aspetta un momento… Ha detto Marisa…? Non si chiamava così la maga in bianco e nero…? Ed ha anche menzionato Gensokyo… Ma… questa non può essere…
    “Uh? Che c’è? Ti vedo improvvisamente perplessa e sconvolta! Strano che esista qualcuno con un sogno così assurdo, eh?? Ma non preoccuparti, presto starai riposando coi morti e non dovrai pensarci ancora…”
    “No, aspetta… Che intendevi dire con Gensokyo…? Qui non siamo a Gensokyo…”
    “Eh? Ma sei scema? E’ ovvio che siamo a Gensokyo. Altrimenti come faremmo a trovarci nella Foresta della Magia, stupida! Ma da dove arrivi, per essere così ottusa?!”
    Caddi in ginocchio. Purtroppo mi trovavo a Gensokyo. E sembrava essere passato un lungo tempo. Ma che era successo? Perché mi trovavo lì? Dov’ero prima?
    Ah, già, la mia memoria è pessima. Ecco perché ho ricordato solo adesso… Il reattore stava per esplodere e quella tizia è comparsa… dicendo che mi avrebbe spedito altrove… Quindi mi ha fatta arrivare nel futuro…?
    La prima volta che la incontrerò…
    “Beh, mi fa piacere che tu ti sia arresa, ci vorrà di meno a finirti. Beh, spero tu sia contenta di aver resistito ai miei precedenti attacchi. Adesso muori.”

    Edited by RinnosukeKuto - 20/6/2017, 15:43
     
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    Chapter 3 – La Gensokyo che vorrei




    “Adesso muori.”
    Che stupida… Per tutti questi problemi mi stavo dimenticando chi avevo di fronte. Aah, che senso ha abbattersi a tal punto? Se dovessi morire, non potrei mai capire cos’è successo veramente.
    “Che cosa…?! Come hai fatto a fermare la mia lancia?!”
    “Mi spiace, Hou-rai… Ma non posso morire ancora. Benché questa sia Gensokyo, come dici tu, non è ancora sicuro che sia la stessa Gensokyo dove sono nata e cresciuta… Ma anche lo fosse, non è certo che tutte le persone che conoscevo siano morte… In ogni caso… Io non posso fermarmi ora.”
    Già, ho promesso a quella bambina che non avrebbe più dovuto combattere, che l’avrei protetta. Per lei, per il vecchietto, per tutte le altre persone che soffrono in questa strana Gensokyo… Io continuerò a vivere.
    Puntando il mio braccio destro contro lo stomaco di Hou-rai, sparai una piccola sfera di energia nucleare concentrata, mentre con la sinistra ancora tenevo stretta la lancia che avevo bloccato e un filo di sangue scorreva dalla ferita. La forza non era abbastanza per ucciderla, ma sufficiente per scagliarla via brutalmente in modo che impattasse contro un albero, facendole perdere i sensi.
    “Ho deciso che, come la miko bianca e rossa, non ucciderò nessuno… Li batterò così che capiscano che se vogliono vivere tranquilli dovranno fare come dico io!”
    Afferrando il corpo privo di sensi della Youkai, rientrai in casa dal buco nel muro che mi fece fare qualche attimo prima, poggiandola a terra. Se me ne fossi subito andata, appena sveglia questa pazza sarebbe fuggita via a fare stragi. Benché non ci fosse tempo da perdere, mi trovai costretta a riposarmi, mentre bloccai la ferita sulla mano con un pezzo di stoffa che strappai dalla mia gonna.
    Solo dopo svariate ore Hou-rai cominciò a riprendere conoscenza, mentre io ancora pensavo a ciò che sapevo e scrivevo tutto su un pezzo di carta trovato a terra in quella stessa stanza, utilizzando una penna anch’essa trovata lì.
    “Gh… Ma dove…?”
    “Ah, ben svegliata. Hai dormito un sacco, sai? Fuori è diventato ancora più buio, quindi presumo sia ormai notte. Non pensavo di averti colpito così forte… Beh, scusa, ahah!”
    “Che cavolo ti ridi…? Perché non mi hai ammazzata?! Io ho tentato di ucciderti seriamente, perché non mi hai mandato all’altro mondo?! Che c’hai al posto del cervello, aria fritta?! Appena ti volterai per uscire dalla stanza, sappi che ti trafiggerò senza pietà!!”
    “Sì, sì. Beh, a parte che la tua lancia è di sotto, ma poi non credo che riusciresti a prendermi dopo quel colpo. Ti va già bene se non hai ossa rotte. Però…”
    Mi avvicinai a lei, sedendomi accanto ad Hou-rai. Non avevo più paura, ormai avevo capito tutto.
    “Sarò anche stupida, ma ho capito… Tu stavi cercando qualcuno più forte di te che riuscisse ad ucciderti, così che potessi incontrare di nuovo la tua padrona… Non è così?”
    Di colpo Hou-rai mi guardò sorpresa, poi il suo volto mutò in uno pieno di disprezzo… ed infine i suoi occhi si riempirono di lacrime. Sbuffai fra me e me, mentre con la mano le carezzai dolcemente la testa. Potevo capire come si sentiva. Anche io, se scoprissi che Satori-sama… No, non ci voglio nemmeno pensare. E mentre pensavo ciò, trattenni una lacrima.
    “Hou-rai… Tu sarai anche stata una bambola… Sarai anche uno Youkai spietato… Ma hai emozioni come me e chiunque altro… Noi siamo uguali. E come tale, è mio dovere proteggere e donare felicità anche a te.”
    La Youkai, fra un singhiozzo e l’altro, la voce ancora rotta dal pianto, si asciugò qualche lacrima, guardandomi confusa.
    “Ma… che stai dicendo…?”
    Mi alzai e feci qualche passo verso il centro della stanza, quindi mi voltai e sorrisi.
    “Sto dicendo che creerò la Gensokyo che vorrei, unyu~!”







    ~



    Dopo qualche ora divenne notte fonda, quindi decisi di fermarmi lì a dormire, tanto Hou-rai non era più un pericolo, adesso.
    Il mio sonno fu abbastanza tranquillo, mentre quello di Hou-rai sembrò essere disturbato, in quanto la mattina mi svegliai con lei che stava piangendo di nuovo mentre dormiva. Chissà se tutte le notti per lei erano così…
    Avendo risolto questo piccolo “incidente”, decisi che era arrivato il momento di inoltrarmi ancor di più nella foresta, così da trovare altri indizi o altri umani e Youkai da salvare.
    “Tu… dove credi di andare così presto?”
    Voltandomi, vidi Hou-rai in piedi. Probabilmente per quanto piano io abbia cercato di fare, si dev’essere svegliata comunque.
    “Ah, beh, pensavo che sarei andata a vedere quali altre sorprese nasconde questa foresta!”
    “Non troverai nulla. Se speri di trovare Marisa a casa sua, ti sbagli di grosso. Non sento alcunché provenire dall’intera foresta che non sia la mia o la tua energia.”
    Che… potere strabiliante! Con una simile percezione, trovare gente da salvare sarà semplicissimo! Tuttavia, conscia di aver salvato questa grande foresta, mi trovai nuovamente senza una meta.
    “Unyu… Cosa dovrei fare, allora? Io non so nulla, del mondo di sopra!!”
    Hou-rai sospirò, mentre si appoggiò al muro. Sembrava molto più calma, dopo ciò che era successo ieri. Il grande odio che sentivo provenire da lei si era dissipato quasi del tutto. Ero, però, preoccupata della parte rimanente… Ma mi fido di lei. So che non farà del male a nessuno, d’ora in poi!
    “Per non sapere nulla di qui… e chiamarlo mondo di sopra… Non sarai mica venuta da Chireiden, vero? E’ passato ormai tantissimo da quando ho sentito ogni energia che pervadeva il luogo svanire… Dev’essere accaduto qualcosa, laggiù…”
    “I-io sono di Chireiden! Sono Utsuho Reiuji, la hell raven che lavora per la grande Satori-sama e sua sorella Koishi-sama!”
    “Mi spiace, non le conosco… Non ho mai avuto l’occasione di incontrarle dopo che ho acquisito una volontà mia. Però so per certo che qualcosa è accaduto laggiù e per questo motivo non capisco come tu possa essere qui. Dovresti aver girato già tutto il mondo e il tuo animo sarebbe dovuto divenire corrotto, con tutto il tempo che è passato… Invece sembra quasi che tu sia uscita da quel posto appena ieri.”
    Risi ed annuii, felice dell’intuito di Hou-rai.
    “Più o meno è così! E’ il mio terzo giorno, quassù!”
    La mano della bambola andò a coprirle la faccia, mentre tacque. Non capisco, cos’ho detto di male? Perché non parla più e non mi guarda?
    “Ma da… da dove cavolo arrivi, tu?! Non è possibile che io non abbia percepito la tua energia per tutto questo tempo!! Vero che ero sigillata e che non posso sempre aver ragione, ma so per certo che quel posto è stato vuoto per tutto il tempo che ho controllato! Da quando quel qualcosa è successo e molti sono morti mentre gli altri sono fuggiti, quel luogo è rimasto—“
    Non la feci finire di parlare. Gli altri sono fuggiti?! Vuol dire che Satori-sama, Koishi-sama e Orin stanno bene! Già, sono sicura che loro e tutti gli altri sono scappati! Ad essere morti saranno stati degli sfortunati Youkai deboli… Ma tutti gli altri stanno certamente bene!!
    “Dove?! Dove sono andati…?! Io devo trovare Satori-sama al più presto…!”
    “Uh… E’ così importante, per te, questa Satori…? No, lascia stare. So la risposta… Già, proprio come Alice per me… Beh, non ho seguito l’energia che si è allontanata dal luogo, dato che i miei sensi erano inibiti da una fonte di energia come non avevo mai sentito prima… Purtroppo non posso esserti d’aiuto… Però so per certo che esistono dei superstiti. O, almeno, ne esistevano… Se sono riusciti a sopravvivere per tutto questo tempo non mi è dato saperlo.”
    “No, va benissimo! Grazie, Hou-rai-chan! Sei stata di super-aiutissimo, unyu!! Ora so per certo che la mia famiglia sta bene!”
    Hou-rai, con un sorriso malinconico, abbassò lo sguardo.
    “Famiglia, eh…? Chissà se saremmo state come una famiglia, se quel giorno Alice non fosse morta nello scontro…”
    “Non ti preoccupare… Troverai una nuova famiglia, ne sono certa! E se non dovessi trovarla, sarai la benvenuta a Chireiden, una volta che avremo ricostruito tutto!”
    La Youkai mi guardò un po’ confusa e imbarazzata. Sembrava che non fosse abituata per niente alla gentilezza. Poverina, mi fa proprio tristezza… Deve aver sofferto così tanto…
    “Ah.. G-grazie… Ma saprò cavarmela da sola..!”
    “Beh, comunque è ora che io vada, unyu! Devo salvare questa Gensokyo, dopotutto!”
    “Questa? Parli quasi come se venissi da una Gensokyo diversa, come se ci fosse…”
    Ah! Probabilmente è meglio se non le faccio sapere che potrebbero anche esistere due Gensokyo e che vengo dall’altra, vero? Già, sono sicura che porterebbe brutte cose. Già, già. Che poi, nemmeno io so se esistono due Gensokyo, ma lo spero con tutta me stessa, unyu!
    “Comunque…” Aggiunse Hou-rai, scansandosi dal muro e guardandomi seria. “Non temi che io possa scappare ed uccidere innocenti? Dopotutto, sono una Youkai piena d’odio. Sarebbe meglio se viaggiassimo assieme, dopotutto.”
    “Ah. Ma io ho fiducia in Rai-chan! Ed è per questo che viaggeremo entrambe, ma non assieme!”
    “… Scusami?”
    “Già! Dato che tu sei forte ed hai quella splendida abilità che ti permette di captare l’energia altrui, salvare il mondo sarà velocissimo se ci dividiamo!”
    “E chi ha detto che io voglio salvare il mondo!?”
    “Perché tu credi in me. Ed io credo in te. Questo è abbastanza ed io voglio salvare Gensokyo, quindi sono più che certa che mi aiuterai!”
    Gli occhi della mia nuova compagna si spalancarono, quindi sbuffò, ma finì per ridere. Rise di gusto, mostrandomi uno splendido sorriso e, finalmente, delle lacrime felici.
    “Sei proprio… haha… strana, tu… E va bene… Ti aiuterò… Dopotutto, mi hai battuta e non sei fuggita via… Gli Youkai si devono aiutare a vicenda…”
    “No! Non solo gli Youkai! Tutte le creature viventi di Gensokyo devono aiutarsi l’un l’altro! Animali, Youkai, umani, piante… Qualsiasi cosa abbia una volontà e sia viva deve aiutare gli altri!”
    “Quindi è questa la Gensokyo che vorresti? Beh, sembra la solita, vecchia Gensokyo ma riempita di stupidi che corrono per risolvere scaramucce che chiamano incidenti… Non mi dispiace affatto. E, come hai detto tu, io credo in te.”
    Waah! Anche Rai-chan crede in me! Proprio come quando quella bambina e quel vecchio mi guardarono con occhi pieni di speranza, adesso Rai-chan ha lo stesso sguardo! E, proprio come ieri, sento questa strana sensazione… che mi rende viva, unyu! Ho voglia di volare più veloce che posso e sconfiggere ogni persona cattiva che trovo, per salvare tutto! Sono piena di energia, come quando finisco di mangiare i manicaretti che prepariamo a Chireiden!
    E, come una trappola mortale che si attiva appena la si tocca, il mio stomaco ruggì il momento in cui pensai a quelle pietanze deliziose. E Rai-chan sembra che stia per ridere di me..! Waah, che vergogna!! Unyuuu~!
    “Beh, se hai bisogno di cibarti, puoi provare ad andare al villaggio degli umani… Anche se potrebbe essere rischioso per uno Youkai avvicinarsi lì… Con tutto quel che succede, quella hakutaku starà di sicuro all’allerta ogni attimo della giornata… Ma se dovessi riuscire a convincerla che vuoi solo aiutarli, potrebbero anche ospitarti lì… Sento una grande quantità di energia lì, quindi può anche essere che, grazie a quella mezza Youkai, stiano ancora vivendo normalmente… E, chissà, magari stanno anche offrendo riparo alla tua famiglia.”
    “Allora ci vado subito!!! … Ma da che parte è, questo villaggio?”
    La Youkai rise di nuovo.
    “Andiamo fuori, così ti indico la strada da seguire…”
    Uscimmo dall’edificio in rovina, camminando fino alla strada fatta di terra che, anche qui, era quasi del tutto ricoperta dall’erba alta.
    “Dato che puoi volare, ti conviene fartela tutta in volo, passando sopra gli alberi… Questa foresta era nata come un labirinto per gli umani e Youkai di altri luoghi che ci finivano dentro, quindi arrivare al villaggio a piedi ti potrebbe essere difficile… La direzione da seguire è quella.” E, dicendomi ciò, puntò l’indice verso dove apparentemente si trovava il villaggio. “Volando, ti basterà andare dritto. Mentre tu vai là, io andrò alla foresta di bambù… Chissà che non trovi qualcosa di interessante…”
    “Okay! Beh, allora vado! Grazie di tutto, Rai-chan! Buona fortuna!!”
    “No… Grazie a te.”
    E, salutando Rai-chan, feci apparire le mie ali e saltai in alto, spiccando il volo, superando in un momento le chiome degli alberi, andando nella direzione che Hou-rai mi aveva indicato.

    Edited by RinnosukeKuto - 19/12/2016, 14:39
     
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    Chapter 4 – Butthead




    “Ecco il villaggio, lo vedo, unyu!”
    Dato che Rai-chan mi aveva detto di andare al villaggio degli umani, dove sembrava esserci una mezza Youkai che proteggeva gli abitanti dai miei simili, ero partita dalla foresta della magia e mi ero diretta nella direzione indicatami, perciò planai verso il terreno un po’ prima delle grandi mura di legno che circondavano il posto. Per avere meno problemi ed entrare facilmente, feci sparire le mie grandi ali da hell raven, così da sembrare umana! Sono furba, vero??
    Arrivando finalmente davanti al grande cancello ligneo, mi guardai attorno. Sembrava non esserci nessuno, ma il posto, almeno da fuori, aveva l’aspetto di essere in perfette condizioni!
    “Unyu! Sembra che qui, per fortuna, non sia successo niente!”
    Mentre mi perdevo fra i miei pensieri felici, improvvisamente vidi del danmaku arrivarmi incontro. Con un agile salto all’indietro schivai senza problemi, ma subito mi trovai circondata. Non volevo tirare di nuovo fuori le ali, perciò decisi di usare la mia sola forza fisica per fare un grande salto verso l’alto, così che il danmaku si scontrasse dove prima mi trovavo. Ma, purtroppo, i proiettili magici cambiarono traiettoria, salendo assieme a me.
    “Cavolo…!”
    Con una grande esplosione, le sfere di mana impattarono, ma ero riuscita, dovendo far apparire le ali, a schivare all’ultimo istante, volando dietro ad un albero. Improvvisamente, sentii una voce a me nuova.
    “Youkai… Non c’è bisogno che tu nasconda la tua identità, perché è per me facile vedere la tua vera natura.”
    Cavolini! Ed io che pensavo di avere avuto un’idea geniale, unyu!
    “Perché mi attacchi?!”
    “Per difendere il villaggio, mi pare ovvio.”
    “Ma io non voglio farvi del male!”
    Chiunque stava parlando cominciò a ridere. Eppure non mi sembrava di aver detto nulla di spiritoso!
    “Certo, certo… Peccato che lo dicano tutti.”
    Sentendo una spiacevole sensazione, saltai via dall’albero appena in tempo, in quanto una grande quantità di danmaku vi si abbatté contro, creando un’esplosione talmente forte da distruggere il tronco e far cadere la grande pianta. Anche questa persona, come Hou-rai ieri, sta cercando di uccidermi! Ma cos’è successo alla regola che la miko bianca e rossa aveva creato…?!
    “Sei fortunata che sia giorno e perciò la luna non sia in cielo, altrimenti saresti già morta.”
    “Secondo me il villaggio dovrebbe essere protetto da te…!”
    “Cosa…?! Come osi?!”
    Sentendo una presenza avvicinarsi, saltai via dall’altro albero dietro il quale mi ero nascosta per evitare il danmaku, vedendo anche questo crollare. Ma stavolta non erano stati i proiettili magici e la loro esplosione a farlo cadere… Apparentemente la voce era di una donna dai lunghi capelli argentei e con un vestitone principalmente blu, con un buffo cappellino in testa… e, a quanto pare, aveva appena tirato una devastante testata a quel grosso albero, facendolo cadere. Già.
    “M-ma cos’hai al posto della testa, tu…?!”
    “… punizione… Tu… piccola incosciente… sei in punizione…! Vieni qui, che ti do una testata!”
    “Morirei se lo facessi…!!”
    Come una furia, la donna, che a me sembrava umana in tutto, tranne la testa dalla forza smisurata, continuò a saltare verso di me, lanciando un mare di danmaku e colpendo col capo ogni ostacolo, abbattendolo senza problemi e senza ferirsi. Probabilmente, a vedere cos’è in grado di fare, riuscirebbe anche a distruggere il mio braccio dove ho il rod…!
    Pure a danmaku, però, non scherza…! Non è forte come la miko o quella strega, né è al livello di Hou-rai, però… E’ comunque un’avversaria da non sottovalutare!
    “Perché non vuoi credermi…?! Io sono qui solo per aiutare…! Inoltre devo vedere se la mia famiglia è qui dentro, perciò, che tu lo voglia o no, attraverserò quel portone…!”
    Prendendo le distanze, schivai i danmaku più veloci che mi arrivavano contro, mentre cominciai a caricare un potente colpo… Poi, quando mi fu vicina, presi la mira e…
    “Vediamo se la tua testa resiste anche a questo…!”
    Nel momento in cui si preparò a colpirmi con una testata ancor più spaventosa delle altre, portai il rod nucleare verso dove avrebbe colpito e, pochi istanti prima che lo colpisse, rilascia il colpo. Con un’esplosione che creò un’onda d’urto talmente forte che ferì e fece volare via anche me, la donna volò in alto, per poi ricadere con forza contro il terreno, metri e metri più in là.
    “Ugh… che io abbia… esagerato…? Non sarà mica morta..?!”
    Ma, contro ogni mia paura, l’umana si rialzò lentamente, barcollando di qui e di là… E dalla testa non usciva che un filo scarso di sangue…! Ma di che è fatta, questa…?!
    “Ugh… Ma che cavolo… Dovevi proprio colpirmi con quell’affare in testa…? Ahi, ahi, che emicrania… Bah, non mi pare tu stessi mentendo e comunque con questo dolore non riuscirei a combattere… Vieni dentro, ma sappi che se provi a farci del male ti farò la pelle…”
    “A-ah, o-okay…”
    Questa donna è spaventosa… L’ho colpita con un’esplosione nucleare in testa… e si lamenta dell’emicrania. Normalmente qualcuno morirebbe in questo caso, invece lei sta bene… Devo ricordarmi di non farla mai arrabbiare, altrimenti mi romperà ogni singolo osso del corpo a testate, u-unyu…
    Seguendola dentro il villaggio, per poco non caddi sulle mie ginocchia. Perché…? Da fuori sembrava tutto perfetto… Perché è così distrutto…?
    “Beh, che c’è..? Tutti dovrebbero sapere, se hanno parenti qui dentro, che utilizzo una barriera attorno al villaggio che non solo mantiene tutti all’esterno, ma inoltre fa sembrare che tutto sia sempre perfetto… Dopo che quella traditrice è venuta ed ha raso al suolo metà del villaggio, siamo rimasti in queste condizioni… Non so chi tu sia venuta a cercare, dato che non ti ho mai vista prima, però…”
    Improvvisamente, la donna si fermò e mi cominciò a scrutare.
    “Mi sembri familiare, invece… Ho come l’impressione di averti già vista… uh… Aah, dannazione, con questo mal di testa non riesco a ricordare!”
    Sbuffando con forza, la donna mostrò uno sguardo arrabbiato. N-non sono in pericolo, essendo quella che ha causato l’emicrania, vero…?
    “Pazienza, mi tornerà in mente… Beh, comunque sia, c’è poco qui da fare, a meno che tu non abbia una qualche abilità che permette alle case di ricostruirsi da sole… E come se non bastasse, siamo pure rimasti in pochi… Fra i morti e quelli che sono scappati via, non ci sono abbastanza persone per rimettere tutto a posto… Ma che senso avrebbe, comunque? Tanto, le poche case abitabili sono a sufficienza per quanti pochi siamo… Anche il mio ruolo da insegnante è inutile, senza bambini…”
    A quanto pare, le mie speranze erano vane… Anche qui, la distruzione era arrivata… Devo fare alla svelta a portare tutto alla normalità.
    “Non preoccuparti… Adesso sono qui. Porterò Gensokyo alla normalità e risolverò questo grande incidente!”
    “Quelle parole… e quella posa… ahah… Mi ricordi proprio quelle due quando dovevano andare a giro a risolvere gli incidenti, prima che cominciassero a causarli…”
    Uh? Che cosa… intendeva?
    “Unyu… P-potrei sapere cos’è successo…? P-per qualche motivo, uh… A-amnesia, sì! P-per colpa dell’amnesia, ho scordato ciò che è successo ed ha portato Gensokyo ad essere in questa spiacevole situazione!”
    L’umana mi guardò confusa, grattandosi la fronte.
    “Uuh… Non sono io il medico, qui a Gensokyo… Però, più che amnesia… mi pare un trauma… Magari ti è successo qualcosa di talmente brutto che il tuo cervello finge di aver dimenticato ogni cosa, così che tu non debba soffrire ancora… Sei sicura di voler ricordare…?”
    Wow, sembra veramente una persona gentile… Comunque sia, per quanto mi spiaccia dirle certe bugie, è necessario affinché io capisca cos’è successo e cosa io debba fare.
    “Sì… Ne sono certa, voglio sapere.”
     
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